Quella lingua misteriosa che si parlava ad Armio

Pubblicato il 8 maggio 2016 • Cultura

Venerdì 29 aprile, nel corso di una conferenza stampa, Sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera e il Presidente del Rotary International Club “Laveno Luino Alto Verbano” Angelo Ferloni, hanno presentato il progetto di riportare alla luce il Larghesepp una lingua oramai patrimonio di pochissime persone. Si può parlare di una vera e propria lingua dalle origini misteriose, considerato che non affonda radici in nessun idioma simile.
Fu letteralmente... inventata dalla gente di Armio per non farsi capire non solo all’estero, ma anche dalle persone che vivevano nei paesi confinanti, in un momento storico in cui i segreti legati ai mestieri erano di fondamentale importanza e nessuno voleva correre il rischio di svelarli a nessuno.

Il “Larghesepp” conviveva con il dialetto di Armio ma le persone non si capivano, parlando le due lingue diverse. Di questa parlata si ha traccia nel capoluogo della Veddasca almeno fino al 1950, quando il paese contava almeno cinquecento abitanti. Poi, nella seconda metà del secolo scorso, il lento ma inesorabile declino. Quella parlata si è tramandata grazie alla capacità dei migranti di passarlo di padre in figlio. Purtroppo, la progressiva scomparsa delle persone anziane ha fatto sì che poco a poco se ne perdesse la quotidianità.

In collaborazione con L’I.s.i.s. “Città di Luino”, si raccoglieranno ora le interviste agli ultimi depositari di questo sapere, che poi formeranno una raccolta che sarà donata al Comune. Il progetto potrebbe proseguire con l’incarico a un linguista capace di ricostruire l’intera architettura di questo misterioso Codice.


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